Yoshihiro Tatsumi

Yoshihiro Tatsumi (Osaka, 10 giugno 1935 – Tokyo, 7 marzo 2015) è stato uno dei fumettisti più importanti della scena giapponese. Durante il periodo della scuola media conosce le opere di Tezuka Osamu, e comincia a disegnare e scrivere manga. Nel 1950 invia yonkoma manga (manga a quattro vignette) al giornale per ragazzi “Mainichi chugakusei shinbun” e ha così l’opportunità di sedersi a una tavola rotonda con Tezuka Osamu. In seguito all’incontro con Tezuka, decide di diventare mangaka (scrittore di manga). Nel frattempo scambia lettere e idee con l’autore manga Oshiro Noboru. Nel 1951 completa “Yukaina Hyoryuki” (Un naufragio divertente) e grazie all’apprezzamento di Oshiro, fa il suo debutto con la casa editrice Tsuru Shobo di Tokyo. Nel 1954 presenta “Kaito Shinshi”(Il ladro gentiluomo) alla Hinomaru Bunko di Osaka, che viene pubblicato cambiandone il titolo in “Nanatsu no kao” (I sette volti). In seguito, collabora principalmente con Hinomaru Bunko. Dal 1955 circa comincia a sentire che il metodo narrativo manga non gli è più sufficiente e inizia la ricerca di una nuova forma espressiva. Nel 1955 pubblica “Kaika no oni” (Il demone della civilizzazione) e “Yami ni warau otoko” (L’uomo che ride nel buio), nel 1956 “Koenaki mokugekisha” (Il testimone silenzioso), “Kuroi fubuki” (Tormenta nera) e altri. Elimina quelle che fino ad allora erano state le regole del manga: defomazione e comicità e, sfruttando le caratteristiche del volume unico (con tante pagine), senza accrescere il numero di vignette per pagina, rende possibile la sincronia tra le vignette e il tempo, dando all’opera uno stile molto più realistico. Alla fine del 1957 definisce questo suo nuovo stile con il nome di gekiga. All’inizio del 1959 costituisce il gekiga kobo con alcuni scrittori di Hinomaru Bunko. Si creano così le basi per una successiva riforma del manga. Nella seconda metà degli anni ‘60 esplode il “boom del gekiga” e le maggiori riviste ne sono coinvolte, ma il gekiga ha perso il suo significato originario e Tatsumi ne è deluso. Supera questo momento e completa una serie di racconti brevi, ispirati ai bassifondi della società. Queste opere non sono molto apprezzate nel periodo successivo alla loro pubblicazione. Dopo gli anni ‘80 vengono però rivalutate all’estero, tanto da essere premiate più volte nei diversi festival internazionali di comics. Nel 2005 vince un premio speciale al Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême. Nel 2006 alla San Diego Comic-Con, negli Stati Uniti, vince un premio per il suo contributo allo sviluppo del manga. Ad aprile del 2009 partecipa a New York al Pen Voices Festival, festival internazionale della letteratura, una presenza eccezionale come autore di manga. Nel 2010 è in programma la pubblicazione di “Tormenta nera” da parte dell’editore canadese Drawn & Quaterly, inoltre “Una vita tra i margini” pubblicata in inglese e spagnolo nel 2008 sarà tradotta in francese e indonesiano. Le principali sue opere sono “Daihakken” (Lampi) “Daihakkutsu” (L’Enfer) pubblicati da Seirin Kogeisha in Giappone. Dotato di grande originalità, è uno degli autori più importanti nella storia del manga. Nel 2015, l’edizione italiana di Tormenta Nera, pubblicata da BAO Publishing, si aggiudica il Premio Attilio Micheluzzi del Napoli ComicCon come “Miglior Riedizione di un Classico”.